Giovedì gnocchi

L’espressione «Giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa» ha origine a Trastevere – un quartiere di Roma – dal bisogno delle classi più povere di organizzare al meglio i pasti settimanali. Diversamente da oggi, un’alimentazione nutriente e calorica era funzionale sfamare famiglie numerose, in cui la maggior parte dei membri svolgeva lavori di fatica, come arare e coltivare i campi o portare il bestiame al pascolo.

Il detto popolare suggerisce una regola per razionare il cibo nel rispetto della tradizione religiosa cattolica

«Giovedì gnocchi» perché erano un pasto ricco ed economico, calorico e abbondante, che permetteva di “riempire la pancia” e affrontare “il venerdì di magro”, di digiuno, in cui ci si doveva astenere dal consumo di carne. 

«Venerdì pesce» è un uso ancora comune nelle osterie romane più antiche, che trova la sua espressione nel baccalà – il merluzzo salato e stagionato – solitamente abbinato ai ceci.

«Sabato trippa» era una gioia in tavola per tutta la famiglia! Il sesto giorno della settimana era la giornata dedita alla macellazione della carne, che si sarebbe consumata la domenica, giorno di festa. Chi non poteva permettersi i tagli di carne più nobili – filetti, cosce, bistecche – si accontentava del “quinto quarto”, le frattaglie e le interiora. Scarti che, cucinati sapientemente, si trasformano in succulenti piatti della tradizione, come la coda alla vaccinara, la coratella coi carciofi e la trippa, che a Roma era regina.

Durante il dopoguerra, la scarsità di provviste e la necessità di risparmiare, rafforzò questa scansione dei pasti. Con l’arrivo del benessere e dei lavori più sedentari, i suoi piatti tradizionali sono entrati a far parte dell’olimpo della Cultura gastronomica italiana.

Ogni giovedì puoi assaggiare i nostri gnocchi fatti in casa al sugo pomodoro e basilico.

Vieni a trovarci! 

Giovedì gnocchi